Un ponte per Marleni, in Bolivia: fatto!

Massimo Rinaldi è figlio del nostro paese, spostatosi in Bolivia per seguire un sogno di carità e solidarietà generato dall'esperienza avviata da Padre Ugo De Censi, l'Operazione Mato Grosso. Due anni fa è tornato in Italia e ci ha domandato un aiuto per un progetto particolare, nato da una vicenda a cui ha dovuto assistere. Una madre è morta sotto lo sguardo dei suoi figli per la mancanza di un ponte che aiutasse la comunicazione tra i settori del paese di Postervalle; per costruire questo ponte tante persone si sono impegnate. I lavori sono stati difficili (le necessità di queste persone sono tante e le energie economiche e fisiche sono quelle che sono), ma ora il lavoro è ultimato gli ultimi contributi sono arrivati in primavera dalla Valfurva. Pietro e Giovanni, nipote e figlio di Massimo, sono andati a trovarli e ci hanno fatto avere delle foto dell'opera completata in ottobre.

 
Aveva scritto Massimo: "Tornare al proprio paese è sempre un’emozione forte perché è proprio qui, dalla vita sacrificata dei nostri vecchi, che è nato l’atteggiamento caritatevole verso gli altri. Ognuno di noi può trovare le sue radici religiose nella vita silenziosa dei suoi genitori, in un paese che era contadino. E così anche noi, figli di questa terra, abbiamo attinto dalla sorgente religiosa "dé la nòsa gént dè'na vòlta, i nòs pòr véc'" . Ed è grazie a loro che anni fa accogliemmo con gioia il messaggio della Operazione Mato Grosso. Fu come una boccata di aria fresca di alta montagna. E si sentiva che Grosio poteva e doveva dare molto ai più bisognosi. I giovani di allora come quelli di oggi chiedevano a modo loro un sogno, un’avventura che rompesse il guscio della comodità: significava partire per creare un ponte di solidarietà".
Siamo felici di aver aiutato, con i gruppi di catechismo, gli adolescenti e tanti contributi privati durante la Quaresima 2017, la realizzazione di questo ponte pedonale che permetterà a persone, piccole quantità di merce e animali di attraversare il fiume soprattutto durante il periodo di piena. Lo ha realizzato la gente, è stato frutto della responsabilità dei locali, ora è a servizio di una comunità grata al lavoro dei missionari italiani.